I comandi Linux: le utility: ImageMagick | OTHER chapters | |||
Uno degli usi più comuni di ImageMagick è la conversione di un'immagine da un formato all'altro, piuttosto che la manipolazione delle immagini. In effetti, la conversione da un formato all'altro fu la ragione per la quale IM venne creato. Ecco perchè il comando convert è il comando più importante del package. ImageMagick è in grado di gestire una stupefacente quantità di formati di file e di immagine, oltre ad un gran numero di formati speciali di input e di output, riservati ad immagini built-in. Per avere una lista completa dei formati supportati nel vostro sistema operativo, eseguite il comando:
Per una spiegazione su alcuni formati tra i più utilizzati, vedere la pagina Reference Index, File Formats. IM, di default, tenta di determinare il formato dell'immagine dal codice di identificazione chiamato numero magico ( una stringa ASCII, nota come magick. Per esempio, la stringa GIF ), contenuto nel file stesso e visibile anche con il comando dd:
Se questo tentativo fallisce, tuttavia, è necessario specificare un formato, o attraverso l'uso di un suffisso, oppure inserendo un prefisso che indichi il formato del file. Iniziamo dal comando più utilizzato:
Il comando
In questo esempio, stiamo convertendo tutti i file jpg presenti nella cartella corrente in un unico file pdf, chiamato pictures. Se i nomi dei file jpg sono numerati in modo appropriato:
il comando:
li convertirà nella sequenza esatta di disposizione. Cosa accade, invece, se tentiamo di convertire un documento pdf, composto da più pagine, in un'immagine?
In questo caso, ciascuna pagina del documento originale in pdf verrà convertita in un'immagine singola, generando tante immagini quante sono le pagine del documento originale:
Visto che
Di default, il formato di un'immagine è determinato dal suo magic number ( numero magico ). Per specificare un particolare formato, invece, è possibile anteporre al nome del file il nome di un formato, seguito dai due punti. Per esempio:
oppure, specificare il formato come suffisso del nome del file, come fatto negli esempi precedenti:
Per indicare lo standard input o lo standard output, utilizzare, come nome di file:
Durante il processo di conversione da un formato ad un altro, è possibile chiedere a
oppure, possiamo aumentare la risoluzione dell'immagine di output, specificando il parametro density:
dove la densità ( density ) specifica la risoluzione dell'immagine bitmap ( o raster ):
L'unità di default utilizzata è il DPI ( dot per inch / punti per pollice ), poichè il comando convert viene eseguito con l'opzione:
Con l'opzione:
è possibile selezionare l'unità dot per centimetro. La risoluzione di default è di 72 punti per pollice, equivalente ad un punto per pixel ( lo standard Macintosh e Postscript ). Gli schermi dei computer, normalmente, hanno una risoluzione di 72 o 96 punti per pollice, mentre le stampanti, normalmente, supportano 150, 300, 600 o 1200 punti per pollice. Per determinare la risoluzione del vostro schermo, usate un righello per misurarne la larghezza in pollici ( 1 pollice = 2,54 cm ) e dividete il numero dei pixel disposti in orizzontale ( 1024 per uno schermo 1024x768 ) per la larghezza dello schermo. Il file di input, quello da convertire, può anche essere costruito al volo, dando al comando CONVERT i valori ed i parametri necessari. Provate ad eseguire il seguente comando:
e vi troverete, nella cartella corrente, un file fuzzy-magick.png, contenente un'immagine della scritta Magick. Naturalmente, il comando va scritto sulla stessa riga di comando: nel nostro esempio, è stato scritto su più righe per semplici motivi di spazio. Il parametro:
indica le dimensioni dell'immagine ( larghezza e altezza ). Il parametro:
indica il FONT da usare per il testo da inserire nell'immagine. Quanti FONT avete a disposizione? Ad oggi ( febbraio 2016 ) ben 285! Il comando:
restituisce una lista di tutti i FONT disponibili. Il parametro:
indica le dimensioni ( altezza ) del FONT ( il point è l'unità di misura di base usata in tipografia: Point Size ). Nel nostro esempio, il valore del parametro si propagherà sui due testi successivi. L'operatore:
viene usato per inserire nell'immagine un qualche elemento grafico primitivo ( l'oggetto grafico più elementare che il sistema possa gestire ). Esistono diversi primitivi grafici:
per selezionare i canali colore che i successivi operatoti potranno utilizzare. I canali disponibili sono: Red, Green, Blue, Alpha, Gray, Cyan, Magenta, Yellow, Black, Opacity, Index, RGB ( Red, Green, Blue ), RGBA ( Red, Green, Blue, Alpha ), CMYK ( Cyan, Magenta, Yellow, Black, dove il Black è una chiave, o Key ), CMYKA ( ( Cyan, Magenta, Yellow, Black, Alpha, dove il Black è una chiave, o Key ).
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