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Understanding OSI Di John Larmouth, University of Salford - Manchester University, 11 Nov 97. OSI ( Open Systems Interconnection ) rappresenta la totalità delle definizioni dei protocolli di rete che offrono uno standard internazionale per diversi aspetti delle comunicazioni tra computer. In teoria, OSI si estende dalle tecniche di basso livello per l'invio dei segnali alle interazioni di alto livello a supporto di specifiche applicazioni. Probabilmente l'aspetto più noto di OSI è il modello a 7 livelli, o layer ( The Basic Reference Model for Open Systems Interconnection ). Molti lettori ne avranno certamente sentito parlare e probabilmente saranno in grado di elencare i nomi dei sette livelli. Cos'è un livello, o layer? Perchè OSI viene definita un'architettura? Perchè sette livelli? La struttura di una combinazione di specifiche distinte, nel modello OSI così come in altre architetture, è la seguente: 1. viene definito l'insieme che andrà a comporre il messaggio al livello più basso, normalmente comprendente una qualche intestazione ( header ) e una qualche chiusura, ma contenente, nel mezzo, un buco, uno spazio non definito. 2. Il livello successivo definisce i contenuti da immettere in quello spazio non utilizzato dal livello precedente, quel buco lasciato vuoto, aggiungendo, solitamente, qualche informazione di intestazione aggiuntiva, qualche informazione addizionale di chiusura e ... un altro buco, che sarà riempito al livello successivo. 3. Al livello più alto, l'ultimo buco sarà riempito e il messaggio risulterà finalmente definito. Questo approccio viene identificato come Definizione di Protocollo a strati ( layering ). Ciascun livello aggiunge funzionalità alle specifiche ricevute dal livello precedente o, in termini OSI, utilizza i servizi del livello precedente per creare un servizio più ricco. Agli albori delle comunicazioni elettroniche, quando un semplice collegamento in rame o via onde radio connetteva due computer, la comunicazione, in tutti i suoi aspetti, era definita, in modo non strutturato, in una specificazione monolitica. Gli aspetti legati ad una particolare applicazione, come la segnalazione di fine del messaggio o della pressione di un tasto su una delle due macchine, venivano trasmessi utilizzando differenti voltaggi sul cavo di trasmissione ( trasmissione analogica ). In altre parole, i segnali di basso livello usati non indicavano semplicemente la serie di zero e di uno elaborata dai livelli più alti per trasportare le informazioni. In questo modo, il sistema di segnali, o impulsi, e l'applicazione erano inestricabilmente intrecciati. Alcuni di questi cosiddetti protocolli di collegamento rimasero in uso negli anni novanta, soprattutto in campo militare, ma si rivelarono poco flessibili proprio a causa di questa dipendenza degli elementi appartenenti alla sfera dell'applicazione dai dettagli del sistema di segnali e, quindi, del mezzo utilizzato per la trasmissione. Se cerchiamo di produrre uno standard internazionale per un numero sempre più elevato di applicazioni ( diciamo m ) da utilizzare su un numero sempre crescente di mezzi di trasmissione di segnali ( diciamo n ), utilizzando questo tipo di specificazioni monolotiche, abbiamo bisogno di un numero di standard pari a m moltiplicato n! Il primo e più importante passo da fare è separare gli aspetti dipendenti dall'applicazione dagli aspetti propri alla tecnologia di instradamento e di invio dei segnali, definendo le funzionalità offerte da questi ultimi e assunte dai primi. Parliamo di definire uno standard OSI Network Service che specifichi le funzionalità che una trasmissione tra due macchine connesse deve offrire e che una applicazione deve poter utilizzare. In linea di principio, abbiamo ora ridotto il problema ad un numero di problemi pari a m più n + 1 ( Definizione di un servizio di trasmissione da punto a punto ), con m applicazioni che utilizzano queste funzionalità e n tecnologie di rete che offrono queste funzionalità. Tutto ciò produce un modello a due strati, o layer: un layer Network ed un layer Applicazione. Ci sono state suite di ( non-OSI ) protocolli che hanno adottato questa architettura, che, oggi, è la minima struttura che un sistema a layer possa adottare.
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