The Quick Start Guide to the GIMP, Part 2 | Cerca per titolo, autore, parola chiave | |||||||||||||||
The Quick Start Guide to the GIMP, Part 2 By Michael J. Hammel. GIMP è il programma di manipolazione delle immagini dei sistemi GNU/Linux. E' un software distribuito liberamente, con il quale potrete eseguire il fotoritocco, la creazione e la manipolazione delle immagini. E' un editor raster, che significa che lavora direttamente sui pixel che compongono l'immagine, diversamente dagli editor vettoriali. Tanto per intenderci, altri editor raster ( proprietari, non liberi ) sono Adobe Photoshop, Jasc Paintshop Pro ed il modesto Microsoft Paint. Molte ( se non tutte ) le distribuzioni GNU/Linux supportano GIMP attraverso i loro rispettivi Package Management System. In alcuni casi, GIMP è addirittura preinstallato. Esistono, tuttavia, anche le versioni Windows e Macintosh ( GIMP è compatibile solo con le versioni Mac OS X, e non con le versioni precedenti del sistema operativo Macintosh ). GIMP eredita il suo aspetto e le sue funzionalità dal più popolare software di grafica raster per Macintosh e Windows: Adobe Photoshop. GIMP ha tutte le funzionalità di Adobe Photoshop. In alcuni casi, le funzioni di GIMP funzionano meglio delle corrispondenti funzioni Photoshop. GIMP, addirittura, offre alcune funzionalità che Adobe Photoshop non offre. GIMP è un tool di grafica assolutamente completo: solo grazie ad un utilizzo costante, è possibile apprezzarne la vastità e la precisione. Nella prima delle quattro parti di cui è composta questa guida, abbiamo affrontato l'installazione di GIMP e i requisiti di sistema richiesti. In questa seconda parte, vedremo alcune nozioni fondamentali sul funzionamento di GIMP e una panoramica sui formati di file supportati da GIMP. Le immagini raster possono essere salvate in diversi formati. GIMP supporta i formati più diffusi, quali GIF, TIFF, JPEG, XBM, XPM, PostScript, e BMP, oltre ad alcuni formati meno conosciuti. XCF è il formato nativo di GIMP. XCF è il formato che memorizza le informazioni relative ai layer. Durante il vostro lavoro, salvate ogni tanto l'immagine in formato XCF: se, in un secondo momento, doveste averne ancora bisogno, grazie al formato XCF trovereste tutte le informazioni sui layer intatte.
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