X Window System user's guide : OSF/Motif edition | Cerca per titolo, autore, parola chiave | ||||||||
X Window System user's guide : OSF/Motif edition X Window System user's guide, OSF ( Open Software Foundation ) / Motif edition, di Valerie Quercia e Tim O'Reilly. 1991. X Window System, un sistema software in grado di offrire un'interfaccia grafica a finestre ai computer interconnessi tra loro via rete, fu sviluppato nel 1984 al MIT ( Massachusetts Institute of Technology ) di Boston. L'ultima versione, sviluppata nel 1987, è la versione X Version 11 ( X11 ). X Window System gira sia su normali computer da casa o ufficio, sia su sistemi più vasti e complessi. Il termine dispaly, nei sistemi X Window, non coincide con lo schermo: un display può corrispondere anche a più di uno schermo. Potrebbe corrispondere a due schermi fisici, collegati tra loro per formare un unico display. Oppure, potrebbe riferirsi a due schermi differenti che utilizzano lo stesso schermo fisico: per esempio, uno schermo a colori ed uno in bianco e nero. In questo manuale, tratteremo del dispaly tipico di X Window, comparando un'applicazione tipica, scritta utilizzando il Toolkit X Window, con un'applicazione Motif, scritta utilizzando il Toolkit Motif, che comprende effetti grafici più vicini all'interfaccia di Microsoft Windows. Tratteremo anche dei programmi più importanti compresi nella distribuzione standard di X Window e del gestore di finestre mwm ( Motif Window Manager ), compreso nella versione OSF/Motif. Molti sistemi grafici a finestre sono basati sulla kernel e, di conseguenza, vincolati al sistema operativo stesso, potendo, quindi, operare su sistemi discreti, come una singola workstation. X Window, invece, non è integrato ad alcun sistema operativo, essendo composto interamente da programmi che si collocano al livello utente. L'architettura di un sistema X Window è un'architettura client-server, nella quale il sistema è diviso in due parti distinte: il server, che rende disponibile il sistema grafico e tiene traccia degli input dell'utente, ed i client, una serie di applicazioni che eseguono specifiche operazioni. In un certo senso, il server agisce come intermediario tra i programmi client e l'hardware grafico della macchina locale ( server ), uno o più schermi, la tastiera e il mouse. Quando l'utente inserisce un input, sia tramite tastiera, sia tramite mouse, il server invia l'input all'applicazione interessata. Questa architettura permette alle applicazioni e al server di lavorare insieme, sia che siano installate nella stessa macchina, sia che risiedano su macchine differenti ( magari con sistemi operativi differenti ), connesse l'una all'altra via rete. Per esempio, il server può essere installato su un computer poco potente, o una workstation, mentre le applicazioni possono risiedere su una macchina remota molto più potente: l'applicazione verrebbe eseguita sul sistema più potente, mentre gli input dell'utente e la visualizzazione dei contenuti verrebbero gestiti dal server, installato sulla workstation, che comunicherebbe con le applicazioni attraverso il protocollo di rete X Window. XFree86, l'implementazione open-source di X Window System, gira sui sistemi operativi UNIX® e UNIX-like, come Linux, tutte le varianti BSD, Sun Solaris, 32 e 64 bit, Solaris x86, Mac OS X ( via Darwin ), oltre ad altre piattaforme, quali OS/2 e Cygwin ( Windows ). Questo manuale è un pochino datato, ma contiene ancora qualche utile informazione.
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